Fibrosi Cistica Emilia

Vaccino anti Covid-19 – 2023

ASL e medici di base possono già somministrare una versione aggiornata del vaccino a mRna di Pfizer-BioNtech, adattata a rispondere alle ultime versioni del virus

La campagna di vaccinazione anti Covid-19 2023/2024 è partita da qualche settimana ma non sta riscontrando i risultati attesi. L’ultima rilevazione parla di meno di 6.000 vaccinazioni effettuate in tutta Italia; un numero insufficiente e insoddisfacente visto che la platea potenziale per la quale è raccomandata la vaccinazione è di quasi 20 milioni di italiani.  La vaccinazione deve essere infatti prioritariamente somministrata alle persone di età pari o superiore a 80 anni, agli ospiti delle strutture per lungodegenti, alle persone con elevata fragilità, con particolare riferimento ai soggetti con marcata compromissione del sistema immunitario, agli operatori sanitari e sociosanitari.

L’On. Luana Zanella (AVS) ha presentato nei giorni scorsi alla Camera un’interrogazione, a risposta in XII Commissione, che riporta l’attenzione proprio sulla rilevazione sopracitata (report del Governo aggiornato al 13 ottobre 2023) e ricorda la fondamentale importanza della vaccinazione per le persone con disabilità, i pazienti fragili e i loro familiari, conviventi e caregiver.

Tale platea prioritaria era stata individuata già con la Circolare ministeriale 27 settembre 2023,che ha fornito indicazioni e raccomandazioni per la somministrazione del vaccino aggiornato, da utilizzare sia per il richiamo sia per la prima dose.

 IL TARGET DELLA CAMPAGNA VACCINALE

È, nello specifico, l’Allegato 2 alla Circolare a identificare tutti i soggetti a cui è raccomandata la vaccinazione di richiamo con il nuovo vaccino aggiornato:

  • Persone di età pari o superiore a 60 anni;
  • Ospiti delle strutture per lungodegenti;
  • Donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo “post partum” comprese le donne in allattamento;
  • Operatori sanitari e sociosanitari addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione;
  • Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di Covid-19 grave, quali:
    • malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica, la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO, la fibrosi polmonare idiopatica, l’ipertensione polmonare, l’embolia polmonare e le malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia;
    • malattie dell’apparato cardio-circolatorio (esclusa ipertensione arteriosa isolata), comprese le cardiopatie congenite e acquisite, le malattie coronariche, lo scompenso cardiaco e i pazienti post-shock cardiogeno;
    • malattie cerebrovascolari;
    • diabete/altre endocrinopatie severe quali diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, morbo di Addison, panipopituitarismo;
    • malattie neurologiche quali sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneuronesclerosi multipladistrofia muscolare, paralisi cerebrali infantili, miastenia gravis, altre malattie neuromuscolari, patologie neurologiche disimmuni e malattie neurodegerative;
    • obesità (BMI >30);
    • dialisi o insufficienza renale cronica;
    • malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, quali talassemia majoranemia a cellule falciformi e altre anemie croniche gravi;
    • patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi, in attesa di trattamento o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
    • trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
    • trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
    • attesa di trapianto d’organo;
    • terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CAR-T);
    • immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
    • immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
    • asplenia anatomica o funzionale pregressa splenectomia o soggetti con indicazione alla splenectomia in elezione;
    • infezione da HIV con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), o con conta dei linfociti T CD4+ <200 cellule/μl o sulla base di giudizio clinico;
    • malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali;
    • sindrome di Down;
    • cirrosi epatica o epatopatia cronica grave;
    • disabili gravi ai sensi della legge 104/1992 art. 3 comma 3.

L’elenco sopra riportato, precisa sempre il testo della Circolare, potrebbe non essere esaustivo e pertanto si chiede la collaborazione al medico, che conosce la storia clinica della persona, nel valutare i casi nei quali sussista il rischio che l’infezione da SARS-CoV-2 possa aggravare malattie di base, o causare forme gravi di Covid-19.

La vaccinazione, inoltre, viene consigliata a familiari, conviventi e caregiver di persone con gravi fragilità.

LE MODALITÀ DI VACCINAZIONE

In fase di avvio della campagna, la vaccinazione, pur rimanendo raccomandata per tutti i gruppi di persone indicati e disponibile anche per coloro che non rientrano nelle suddette categorie, sarà prioritariamente somministrata alle persone di età pari o superiore a 80 anni, agli ospiti delle strutture per lungodegenti, alle persone con elevata fragilità, con particolare riferimento ai soggetti con marcata compromissione del sistema immunitario, agli operatori sanitari e sociosanitari.

Il vaccino somministrato è, al momento, il Comirnaty Omicron XBB 1.5 (Pfizer-BioNtech) a m-RNA, aggiornato per rispondere efficacemente all’infezione da ultime varianti del virus SARS-CoV-2. Il vaccino ha formulazione monovalente.

La dose di richiamo con Comirnaty Omicron XBB 1.5, al fine di massimizzare la protezione per la stagione autunno/inverno 2023-2024, è raccomandata a distanza di 6 mesi dall’ultima dose di vaccino anti Covid-19 ricevuta o dall’ultima infezione (data del test diagnostico positivo), a prescindere dal numero di eventi pregressi (dosi ricevute o diagnosi di infezione). In ogni caso, chiarisce la Circolare ministeriale, un’infezione recente da SARS-CoV-2 non rappresenta una controindicazione alla vaccinazione.

Anche per gli adulti che non sono mai stati vaccinati o non hanno completato il ciclo primario la dose di vaccino prevista è a somministrazione unica, senza ulteriori richiami. La somministrazione può avvenire anche in concomitanza con quella di altri vaccini, in particolare, secondo le raccomandazioni del Piano Vaccinale Nazionale, con quello antinfluenzale.

Al contrario, per i bambini dai 6 mesi ai 4 anni compresi che non hanno completato un ciclo primario di vaccinazione anti Covid‑19 o senza storia di infezione pregressa da SARS‑CoV‑2, il protocollo prevede tre dosi, di cui la seconda a 3 settimane dalla prima e la terza a 8 settimane dalla seconda.

È possibile procedere con la prenotazione della vaccinazione consultando i siti web della propria Azienda ULSS oppure contattando il proprio Medico di Medicina Generale.

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