Fibrosi Cistica Emilia

Fecondazione assistita, nuovi ostacoli per le malattie genetiche

culla Repubblica.it e Bresciaoggi.it hanno riportato oggi le intenzioni del sottosegretario (uscente) Eugenia Roccella di varare alcune linee guida in riferimento alla Legge 40.

Come indicato nell’articolo della testata giornalistica bresciana: “Ma nelle 43 pagine delle nuove Linee Guida ci sono anche alcune novità che non hanno mancato di accendere polemiche. Fra queste la mancanza di ogni riferimento alle sentenze che negli ultimi anni hanno stravolto alcuni principi della legge. I portatori di malattie genetiche in particolare non potranno fare ancora ricorso alla fecondazione assistita nonostante le sentenze dei tribunali di Salerno, Bologna e Firenze. L’uso delle tecniche è concesso a chi è infertile ma anche a chi è fertile se portatore di malattie infettive come Hiv, Hbv e Hcv. Non si citano le malattie genetiche nonostante i tribunali abbiamo già riconosciuto questo diritto ad alcune coppie fertili che rischiavano di avere figli con gravi malattie come la talassemia e la fibrosi cistica. (…) «Eugenia Roccella, con le nuove linee guida, cancella le decisioni dei Tribunali sulla Legge 40. Sta agendo contro la Costituzione e contro i poteri legittimi delle istituzioni e dei tribunali» afferma l’avvocato Filomena Gallo, segretario dell’ associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Tanti, secondo il parere di Gallo «i passaggi delle nuove linee guida che ledono gravemente e palesemente i diritti delle coppie, causando altresì un grosso spreco di denaro pubblico».

Seguiremo l’evolversi della situazione, un atto che riteniamo molto grave e lesivo dei diritti, confidando nella probabilità che l’iter si areni, come è possibile desumere dall’articolo:

Un tentativo quasi disperato nei tempi perchè gli esperti dell’organo consultivo del ministero dovrebbero lavorare in tempi strettissimi ma anche perchè mancherebbe anche un altro parere da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.

Fonte del testo virgolettato: Bresciaoggi.it

 

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