Fibrosi Cistica Emilia

Grazie Kaftrio

di Jessica Bertorelli

Sono Jessica, ho 30 anni, e sono seguita nel centro di diagnosi e cura Fibrosi Cistica di Parma. Oggi vi racconto la mia storia con la Fibrosi Cistica, una malattia degenerativa che mi accompagna fin dalla nascita.

Fino all’età di 10 anni la malattia mi ha messa davanti a dure prove: mi ritrovavo spesso in ospedale a causa di frequenti riacutizzazioni polmonari. Poi, con il passare degli anni, la fc ha iniziato a stabilizzarsi e i ricoveri cominciavano a diventare programmati e non più d’urgenza. Posso dire di essere stata fortunata tutto sommato e la consapevolezza che la malattia fosse sempre lì, dietro l’angolo, mi ha fatto crescere in fretta, diventando una piccola donna autonoma e responsabile.

Chi mi conosce mi descrive una persona tenace ed è vero: ho sempre cercato di essere forte e di non arrendermi nonostante le mie mille paure.

Per queste in passato ho sofferto di attacchi di panico: mi sentivo come se fossi intrappolata in una gabbia, dove la malattia era il guardiano e io la prigioniera. In quei momenti la solitudine era opprimente e la paura paralizzante. Poi, con l’aiuto dei miei genitori e con le giuste metodologie, sono riuscita a sconfiggere questo brutto periodo ed è finalmente tornato il sole.

Dico questo perché credo che a volte si tenda a sottovalutare l’importanza del benessere mentale, specialmente quando si convive con malattie croniche invisibili come la mia. In realtà il benessere psicologico è un pilastro fondamentale per poter vivere una vita il più possibile serena, anche e soprattutto con una malattia sulle spalle. La mente e il corpo sono strettamente connessi e se uno di essi non sta bene, l’altro ne risente.

Crescendo ho imparato a prendermi cura della mia mente e del mio benessere emotivo, non solo per migliorare la mia qualità di vita ma anche per aiutare il mio corpo a combattere la malattia. Oggi grazie a un intenso lavoro interiore, sono riuscita ad accettare me stessa e a vivere una vita piena e gratificante nonostante le difficoltà. Ed è anche grazie alla ricerca e alle nuove terapie se oggi ho un po’ meno paura.

Kaftrio mi ha regalato giornate senza tosse, polmoni pieni di aria e più serenità mentale. E di questo ne sono profondamente grata.

Il futuro è pieno di incertezze, ma so di non essere sola. Ho accanto a me un ragazzo meraviglioso che mi supporta (e sopporta!!) ogni giorno. Non so cosa ci riserverà il futuro, ma so per certo che lo affronteremo insieme con coraggio e determinazione. La mia speranza è che la ricerca continui a progredire e che si possa trovare una cura definitiva donando sollievo a tutti i malati FC.

Mi auguro che la mia testimonianza possa servire per fare capire a tutti che la ricerca può davvero cambiare la vita dei malati, in tutte le sue sfaccettature.