di Alessandro
La vita è già difficile – piene di buche e salite ripide – ma per fortuna ci sono anche discese. E possono essere lunghe chilometri o corte ma, quando inizi a capire che sei in discesa, ormai è finita.
La vita con la fibrosi cistica è un po’ la stessa cosa: ci sono momenti duri – come ricoveri, visite, pastiglie e cure (che diventano quasi il tuo pane quotidiano) – ma ci sono anche le discese: persone che ti stanno accanto, ti amano, ti aiutano a capire che questa malattia non è solo un male ma anche un “bene”. Io, per esempio, grazie a questo male sono riuscito a diventare più maturo e responsabile.
Ma non solo!
Grazie a questo male diventiamo terribilmente empatici e riusciamo a capire chi sta soffrendo veramente e facciamo di tutto per aiutarlo.
Certo, alla fine è sempre difficile accettare quello che hai perché la FC ti priva di tante cose, ma grazie a lei hai una valigia piena di esperienza e piena voglia di vivere.
Stephen Hawking disse una frase molto bella: “Ricordatevi di guardare le stelle, e non i vostri piedi. Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare, e in cui si può riuscire”.
Noi affetti dalla fibrosi siamo proprio così all’inizio: guardiamo a terra abbattuti dallo sconforto ma, per quanto siamo forti, riusciamo sempre a guardare il cielo e andare a testa alta.